Avulsione Dentaria: Quando è Necessario Togliere un Dente
I denti definitivi iniziano a spuntare verso i 6 anni, e sostituiscono man mano i denti da latte. Questa seconda serie di denti rimarrà nella nostra bocca per tutta la vita.
Eppure capita spesso che a causa di un dente cariato, di un’infezione o di altri problemi dentali il nostro dentista sia costretto a procedere con un’estrazione dentaria.
Questa drastica soluzione viene adottata solamente se non è possibile salvaguardare il dente o i denti in questione, fatta eccezione per i denti del giudizio, che vengono comunemente estratti per evitare ulteriori problemi.
Questo intervento dentale, per quanto estremamente comune, è quello che più intimorisce i pazienti. Si ha paura dell’intervento stesso, dell’anestesia, del dolore post-operatorio…
È un trattamento che provoca molti dubbi ed angosce. Per rispondere agli interrogativi e placare tali timori noi di Dottordentista.com abbiamo deciso di redigere questa guida completa sull’avulsione dentale.
Sommario
- 1 I principali motivi per cui occorre sottoporsi ad un’avulsione dentaria
- 2 Le conseguenze di un estrazione dentale
- 3 I diversi tipi di avulsione dentaria
- 4 L’avulsione di un dente del giudizio
- 5 I nostri consigli per facilitare la cicatrizzazione dopo un’estrazione
- 6 Le possibili complicazioni dopo l’estrazione di un dente
- 7 Infezioni dopo un’estrazione dentale: sintomi e trattamenti
- 8 Controindicazioni all’avulsioni dentarie
- 9 Costi e rimborsi dell’avulsioni dentali
- 10 In conclusione
- 11 Domande frequenti
I principali motivi per cui occorre sottoporsi ad un’avulsione dentaria
Come si intuisce dal nome stesso, un dente definitivo dovrebbe durare per tutta la nostra vita, in particolar modo se osserviamo un’impeccabile igiene orale. Purtroppo può capitare che un dente si indebolisca e non possa essere salvato dal dentista.
Ecco le principali cause che possono portarci a dover estrarre un dente :
- Un dente gravemente cariato che non può essere salvato.
- Un dente fessurato o fratturato per un incidente o una caduta.
- Un dente del giudizio che provoca dolore.
- Un dente compromesso da un grave ritiro gengivale (spesso conseguenza di una malattia gengivale) e che si muove.
- Un dente da latte che non cade e non lascia spazio al dente definitivo.
- Un’infezione periapicale.
- Una frattura della radice.
- Un intervento per creare spazio sull’arcata dentale in vista di un trattamento ortodontico.
Prima di procedere con l’estrazione il dentista valuta attentamente i pro e i contro dell’intervento.
Le conseguenze di un estrazione dentale
Come è logico, sottoporsi ad un’estrazione dentale significa che verrà a mancare un dente sull’arcata.
Lo spazio vacante lasciato dal dente estratto può rappresentare un problema, poiché i denti adiacenti tenderanno a spostarsi per riempire questo vuoto.
Tali movimenti naturali possono determinare la formazione di spazi interdentali in cui tenderanno ad accumularsi i residui alimentari, aumentando il rischio di carie e di malattie gengivali.
Inoltre il dente antagonista andrà a cercare il suo vecchio punto di contatto, e perciò tenderà a scalzarsi dal suo alveolo. Questo fenomeno può dare luogo a sensibilità dentale nel punto in cui la radice è esposta. Nei casi più gravi se il dente non riesce a trovare un punto di contatto può anche scalzarsi completamente e cadere.
La mancanza di un dente può anche pregiudicare la masticazione, dato che i denti rimanenti saranno sottoposti ad una maggiore usura.
Per concludere in certi casi la perdita di struttura ossea nella bocca si traduce in un cedimento del viso che comporta un invecchiamento prematuro.
Per evitare queste spiacevoli conseguenze occorre sostituire il dente mancante. Tra le varie soluzioni disponibili ricordiamo il ponte dentale, l’impianto dentale o una protesi mobile, particolarmente utile quando mancano più denti.
I diversi tipi di avulsione dentaria
Lo scopo dell’intervento è sempre lo stesso, ma la specifica situazione dentale di un paziente può richiedere misure particolari per effettuare l’estrazione.
Avulsione semplice
Quando il dentista non constata nessuna anomalia nella forma, nella struttura e nella posizione dei denti, può procedere con l’estrazione semplice.
In questo caso il dentista smuoverà il dente utilizzando una pinza e poi procederà con l’estrazione, praticata in anestesia locale.
Estrazione chirurgica o avulsione complessa
Dette anche «odontectomia», si tratta di una procedura necessaria quando il dente è stato distrutto da una carie o quando è difficile da raggiungere.
In questi casi il dentista deve prima liberare la gengiva attorno al dente per poi procedere con l’estrazione. Dopo l’intervento applica dei punti di sutura per proteggere la gengiva durante la cicatrizzazione.
L’avulsione di un dente del giudizio
I denti del giudizio spuntano nella parte posteriore delle arcate dentali, e spesso accade che non abbiano lo spazio sufficiente per erompere correttamente, provocando una serie di complicazioni.
Quando sono completamente inclusi si corre il rischio di sviluppare una cisti, o che si verifichi il riassorbimento della radice del molare adiacente e un’ulteriore eruzione.
Se invece sono parzialmente inclusi il rischio maggiore è rappresentato da un’infezione batterica della gengiva e dell’osso, da una carie o dallo scalzamento del penultimo molare causato dalla difficoltà di pulire correttamente la zona.
Per finire, se i denti del giudizio sono già spuntati ma non sono nella giusta posizione, possono essere difficili da pulire e dar luogo a carie e persino ad ulcere.
Esistono anche dei casi di iper-eruzione in cui il dente del giudizio continua a spingere cercando un punto di contatto con il dente antagonista, fino a toccare la mascella opposta.
In genere è in questi casi che il dentista propone di procedere con l’estrazione di uno o più denti del giudizio.
Se vuoi saperne di più puoi guardare questo video in cui un dentista parla dell’estrazione dei denti del giudizio:
I nostri consigli per facilitare la cicatrizzazione dopo un’estrazione
In seguito all’estrazione di un dente è consigliabile seguire alcune semplici regole per facilitare la cicatrizzazione ed evitare complicazioni :
Subito dopo aver sostenuto un’estrazione semplice bisogna tenere una garza sulla zona interessata in modo da fermare l’emorragia. In questo modo si faciliterà la coagulazione.
- Nei giorni seguenti all’estrazione bisogna consumare alimenti facilmente masticabili, né troppo caldi né troppo freddi. Inoltre è meglio evitare cibi troppo salati o dolci.
- Evitare di passare la lingua sulla zona operata.
- Nelle 48 ore dopo l’intervento non bisogna fare sforzi eccessivi. Potrebbero causare un aumento della pressione arteriosa e provocare l’espulsione del coagulo.
- In caso di dolore chiedi consiglio al dentista o al tuo medico prima di assumere antidolorifici e anti infiammatori.
- Non fumare per almeno tre giorni poiché potrebbe aumentare i rischi di emorragie e ritardare la guarigione.
- Non passare lo spazzolino sull’area interessata dall’estrazione prima di 24 ore.
- Tenere la testa in posizione elevata e mettersi a riposo.
- Se la guancia appare gonfia si può applicare del ghiaccio evitando di metterlo a diretto contatto con la pelle.
- Non bisogna bere alcol poiché potrebbe irritare la bocca e la ferita.
- Non fare risciacqui con un collutorio contenente alcol.
Se il dolore è troppo intenso, se sanguini molto o se hai la febbre, contatta immediatamente il tuo dentista.
Le possibili complicazioni dopo l’estrazione di un dente
Dopo l’estrazione di un dente possono presentarsi alcune complicazioni più o meno gravi. Sono abbastanza comuni e non devono mettere in allarme, tranne nel caso in cui non si risolvano in breve tempo o che sembrino anomale. In questi casi bisogna sempre consultare il dentista.
I sanguinamenti sono comuni dopo un’estrazione dentale
Il dolore dopo un’estrazione dentale
Dopo un intervento di questo tipo è normale provare un po’ di dolore. Ad ogni modo il dentista può prescrivere degli analgesici per alleviare il fastidio, e si può applicare del ghiaccio sulla parte dolorante.
I sanguinamenti nella bocca
In seguito all’avulsione dentaria possono comparire dei sanguinamenti. Per fermare l’emorragia si può mordere una garza di cotone, facendo sempre attenzione a non danneggiare il coagulo che si sta formando nell’alveolo e che partecipa al processo di cicatrizzazione. Per almeno 24 ore è consigliabile non fare dei risciacqui, nemmeno con acqua
Edemi ed ematomi
Alcuni pazienti nelle ore successive ad un’estrazione presentano edemi o ematomi sul viso. Nella maggior parte dei casi questi effetti secondari si attenuano spontaneamente nel giro di pochi giorni.
Infezioni dopo un’estrazione dentale: sintomi e trattamenti
In seguito all’avulsione, nell’alveo del dente estratto si forma un coagulo, che protegge l’osso sottostante e costituisce la prima fase del rinnovamento dei tessuti. Se il coagulo non si forma o si stacca dall’alveolo può presentarsi un rischio d’infezione.
I sintomi di un’infezione in atto sono i seguenti :
- Dolore che interessa il viso e sensazione d’intorpidimento.
- Rossore, infiammazione o perdite di pus nella bocca.
- Febbre, brividi e mal di testa.
- Alito pesante e/o cattivo sapore in bocca.
- Nausea o vomito.
- Tosse, difficoltà respiratorie e dolore toracico.
- Masticazione dolorosa e difficoltà ad aprire la bocca.
Se il dentista conferma la diagnosi prescriverà degli antibiotici e degli analgesici e procederà a drenare l’infezione.
L’alveolite: un rischio dopo l’estrazione di un dente
Un’altra complicazione che può manifestarsi nei giorni seguenti ad un’estrazione è l’alveolite. Non si tratta di un’infezione vera e propria, ma è piuttosto un’infiammazione nell’osso dell’alveolo vuoto.
Se il dentista conferma la diagnosi di alveolite procede con i seguenti trattamenti:
- Applica sulla gengiva una garza medicata.
- Pulisce la gengiva per eliminare tutti i residui presenti.
- Prescrive degli analgesici per alleviare il dolore, e degli sciacqui da effettuare con una siringa contenente un liquido specifico.
Il trattamento è efficace ed agisce molto rapidamente.
La parestesia
In casi piuttosto rari può accadere che durante l’estrazione di un dente venga toccato un nervo. Ciò può provocare una perdita di sensibilità a livello della lingua e della mascella inferiore.
Perché questo non avvenga vengono fatte degli studi di immagine (radiografia, rissonanza) prima
dell’intervento, e questo si pianifica accuratamente.
In genere la parestesia è temporanea, solo in rarissimi casi è permanente.
Controindicazioni all’avulsioni dentarie
L’estrazione di un dente può essere posticipata se si è in presenza di circostanze sfavorevoli che non permettono di intervenire nelle migliori condizioni.
Tra di esse ricordiamo :
- Un processo infiammatorio acuto.
- Sinusite rinogena acuta.
- Stomatite.
- Infarto del miocardio.
- Leucemia acuta.
- Stato di gravidanza, più precisamente nel corso del primo e terzo trimestre.
- In presenza di alcuni trattamenti (anticoagulanti, chemioterapia, radioterapia).
Costi e rimborsi dell’avulsioni dentali
Se vuoi sapere quanto ti verrà a costare l’estrazione di un dente puoi consultare la nostra tabella riassuntiva dei costi e dei rimborsi garantiti dal nostro SSN:
Trattamento dentale | Tariffa indicativa | Rimborso | Totale rimborsato |
---|---|---|---|
Estrazione di un dente da latte | 50-80 € | 19% al lordo della franchigia di 129,11€ | - |
Estrazione di un dente definitivo | 80-200 € | 19% al lordo della franchigia di 129,11€ | 13,4€ |
I prezzi riportati sono a carattere indicativo, in quanto possono variare in base a diversi fattori. Occorre anche tenere in considerazione che potrebbero essere necessarie delle visite preliminari e delle radiografie.
Prima di procedere con l’intervento è sempre consigliabile richiedere diversi preventivi a vari professionisti, e contattare la propria assicurazione dentistica per conoscere i rimborsi offerti.
In conclusione
Farsi togliere un dente non è sicuramente un trattamento piacevole, soprattutto se l’estrazione coinvolge più denti. Tuttavia è meno doloroso di quanto si creda, ed è spesso indispensabile per mantenere in buona salute il cavo orale.
Nella maggior parte dei casi se si seguono alla lettera le indicazioni del dentista non si presentano complicazioni degne di nota. Se hai ancora qualche dubbio riguardo all’estrazione di un dente consulta il tuo dentista. Ti spiegherà in dettaglio la procedura e potrà darti dei consigli affinché tutto proceda per il meglio, sia nel corso dell’operazione che nella fase post-operatoria.
Domande frequenti
Quando posso bere acqua dopo un’estrazione dentale?
Dopo che l’effetto dell’anestesia scompare puoi e devi bere acqua per rimanere idratato. Non dovresti usare la cannuccia, ma bere direttamente dal bicchiere.
Cosa succede se fumo dopo un’estrazione dentale?
Dovresti aspettare almeno cinque giorni per riprendere a fumare, poiché il calore del fumo di sigaretta, i composti tossici in esso contenuti e l’aspirazione possono danneggiare gravemente la ferita.
Togliersi un dente permanente da soli. Si puo fare?
Se ti chiedi come togliersi un dente da soli senza farsi male, devi sapere che non è facile farlo in modo indolore. Ti consigliamo quindi di farti curare da un dentista.